Secondo l’ISTAT l’ansia interessa 2,8 milioni di italiani. I numeri però sono in crescita esponenziale in questi ultimi due anni a causa dell’isolamento, della quarantena, delle notizie nefaste e dei rapporti interpersonali che inevitabilmente si sono raffreddati. Ma davvero è sempre e comunque necessario ricorrere alla medicina allopatica e al farmaco ansiolitico (e effetti collaterali annessi)? Oggi vi parlo di cinque rimedi che potete tranquillamente utilizzare per migliorare il vostro disturbo. Vediamoli.
- I granuli omeopatici di Gelsemium e Ignatia sono gli “ansiolitici” dell’omeopatia. Si possono assumere regolarmente oppure solo in caso di bisogno. Che diluizioni preferire? 15 CH, 3 granuli da assumere 3 volte al giorno, a bocca pulita.
- . Oli essenziali di Lavandula Angustifolia o di Citrus Sinensis. Il primo ha un’azione sedativa, quindi diminuisce l’ansia e l’insonnia. È ideale da utilizzare nelle ore serali. Il secondo rasserena ma non seda, motivo per cui lo si può utilizzare anche durante il giorno. Ideale in diffusione oppure da miscelare a un olio vegetale e utilizzare per il massaggio.
- Anche il gemmoderivato di Tilia Tomentosa ha un’azione sedativa ed ansiolitica. Agisce sul sistema nervoso placandone l’eccessiva funzionalità. Efficace in caso di palpitazioni, tensioni e insonnia. Assumerne 20 gocce per 2 volte al giorno a cicli di 20 giorni.
- L’oligoterapia ci viene incontro anche per l’ansia. L’oligoelemento Litio ha un effetto tranquillizzante sul sistema nervoso. Riequilibra adrenalina e noradrenalina e non ha gli effetti collaterali dell’omonimo farmaco. Diversamente, per uno stato di agitazione e nervosismo si opti per l’associazione Manganese-Cobalto: rilassa, tranquillizza, stabilizza l’emotività eccessiva come gli sbalzi d’umore.
- L’integratore di Magnesio, infine, va ad agire a livello muscolare ma anche a livello del sistema nervoso. Lo stress, infatti, “consuma” magnesio che è sempre bene integrare a cicli, soprattutto nel caso di soggetti di sesso femminile; il magnesio, inoltre, è idrosolubile e quindi risulta difficile raggiungere un suo accumulo consistente.
E tu hai mai provato uno di questi rimedi? Come ti sei trovato?
Autore
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Martina è laureata in Farmacia presso Alma Mater Studiorum di Bologna con la tesi “Il potere chemioterapico degli oli essenziali”, e sta concludendo un master in “Fitoterapia degli oli essenziali” presso l’Università Cattolica di Roma. Appassionata di omeopatia, fitoterapia e medicina tradizionale mediterranea, oggi Martina svolge la sua professione di farmacista omeopata. Crede fermamente in un approccio olistico alla persona, che possa agire su tutti i piani: fisico, mentale ed energetico. È titolare di una nota parafarmacia conosciuta a Riccione come “Parafarmacia Dante”.
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